Strada del Grosso 1
12060 Castiglione Falletto (Cuneo)
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Tratto da “Vini d’ Italia 2002” Guida dei Vini di Gambero Rosso e Slow Food
Complice l’eccezionale annata ’96, che ha dato vini dal forte carattere langarolo, contraddistinti dai tannini austeri e dalla spic-cata acidità, l’azienda Giuseppe Mascarello torna ai Tre Bicchieri con il Barolo Villero, Nella cantina di Monchiero, ricavata da antichi locali del Settecento, utilizzati per la conservazione del ghiaccio naturale, Mauro Mascarello, con la moglie Maria Teresa e il figlio Giuseppe, segue da vicino i dettami tradizionali dell’ enologia piemontese. Qui sono ancora in vigore le macerazioni lunghe (fino a 25-28 giorni), seguite da interminabili affinamenti (36 mesi) in botti usate di rovere di Slavonia da 20 a 90 ettolitri; solo a volte, per diversificare il quadro olfattivo dei propri vini, vengono utilizzati i legni piccoli francesi, mai nuovi. In degustazione, la parte del leone è stata appannaggio dei quattro Baroli ’96 che, come di consuetudine, escono con un anno di ritardo. I due più convincenti sono il Villero e il Monprivato, ambedue storici vigneti di Castiglione Falletto. Il primo si configura come l’archetipo del grande Barolo tradizionale: mirabile complessità aromatica, con deliziosi richiami di liquirizia e fiori secchi, e grande potenza gustativa, che nulla sacrifica all’armonia. Il secondo, più tannico per natura, potrebbe raggiungere la perfezione del ViIlero dopo una decina d’anni in bottiglia. Altrettanto potenti, ma per ora meno eleganti, risultano il Santo Stefano di Perno e il Bricco, che rimangono prodotti di ottimo livello. Nelle singole tipologie si fanno altresì notare il nuovo Langhe Rosso Status, tratto da nebbiolo con piccole aggiunte di barbera e freisa, e il Dolcetto Bricco, mentre si mostrano meno brillanti le due Barbere, il Langhe Nebbiolo e il Dolcetto Santo Stefano di Perno.
